marzo - Oltrelatavola

La tavola è venuta fuori per caso, come spesso mi accade, senza il pensiero iniziale di volerla allestire. Avevo sistemato la legumiera al centro della tavola, così.. tanto per non lasciarla spoglia. Vedo l’effetto e mi dico: troppo piccola per la lunghezza del tavolo, sembra sparire messa lì. Allora prendo le due brocche di ceramica inglese e le sistemo ai due lati, equidistanti. L’insieme mi piace.

A questo punto parte l’idea di allestire una tavola, un’idea di leggerezza, Primavera è già nell’aria.. Cosa mettere sul lamé argentato che copre fino a terra il tavolo da pranzo? Una tovaglia in tessuto plumetis bianco con un bordo in pizzo Valenciennes, che avevo ideato anni prima, mi è venuta subito in mente per la sua trasparenza e candore. Mi piace giocare, come spesso ho ricordato, con i contrasti di materia. Se ben utilizzati movimentano molto l’allestimento facendosi notare senza apparire.

La leggerezza della tovaglia in plumetis contrasta con la presenza delle brocche in ceramica e della legumiera in Sheffield, unici elementi, insieme ai sottopiatti, di un certo spessore materico.

Inizialmente volevo utilizzare dei piatti con decoro blu simile a quello delle brocche. Ma dopo avervi sistemato quei magnifici iris ho pensato che un ulteriore disegno avrebbe “appiattito” l’intero allestimento. In effetti il bianco totale di piatti, tovaglia e tovaglioli fa risaltare i tre pezzi del centrotavola, enfatizzati dal contrasto cromatico dei fiori.

Tutto il resto dell’allestimento è declinato sul bianco: piatti in Limoges con decoro di frutta in rilievo, tovaglioli in lino ricamato ‘800.
L’unica nota di colore è data dai fiori e dal decoro blu delle due brocche.

Questi sottopiatti dall’intaglio a riccioli ed onde riprendono il decoro a rilievo della legumiera centrotavola, come pure il disegno a conchiglia delle posate. Seguire un filo conduttore nei colori, nei disegni o nei materiali crea un senso di armonia visiva percepita dall’occhio oltre che dalla mente.

Particolare del posto tavola, con sottopiatti lavorati in legno dipinto, e posate da frutta incise in Sheffield ‘800 con manico in avorio. Cucchiaino da dessert a conchiglia epoca déco anni ’20-’30.

Ho scelto come bicchieri dei calici in cristallo intagliato degli anni ’50 perché univano la delicatezza dell’incisione a una certa sostanza nell’intaglio dello stelo, riprendendo così l’idea dei contrasti creata nell’allestimento.


I mazzi di Iris nelle due brocche, per colore e altezza, attirano immediatamente l’attenzione. Il resto dell’allestimento, volutamente lasciato incolore, si fa notare in seguito per la sua leggerezza.


Un allestimento di grande impatto cromatico dato dall’abbinamento delle ciotole in cristallo inciso di colore viola intenso con il magnifico centrotavola composto da lillà, tulipani bianchi e viola, giunchiglie bianche e peonie. La coppa in vetro scuro regala drammaticità all’insieme. Un tocco di fresca modernità nella scelta del tovagliolo a righe sottili bianche e verdi.

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Anche in questo allestimento si è preferito abbinare un tovagliato candido e ridurre, giustamente, al minimo il resto dell’apparecchiatura. Bicchieri a calice con sottile bordo viola a richiamare il colore tema.

Una tavola in stile tipicamente francese, il sapiente mix di raffinatezza e semplicità rustica: una tavola grezza, una bottiglia di “vin rouge”, la campagna intorno.. Si potrebbe pensare ad uno still life di prodotti locali se non fosse per il centro in Sheffield con una composizione di fiori estremamente ricercata e leggera: rose, rami di piccolissime orchidee, fiori di campo..

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Potrebbero essere stati sistemati sul momento questi oggetti, tanto questa tavola ispira un senso di rilassata “nonchalance. Ed è proprio qui la sua eleganza. Un filo di romantica ricercatezza, senza eccessi, nei candelieri d’argento e nel contenitore dei fiori e tutt’intorno lumini anticati in vetro mercurio.

Ancora campagna, ancora violetto in tutte le sfumature, con un’apparecchiatura che è un inno alla primavera in fiore: nei vasi ricolmi di fiori che riprendono il colore dei calici e dei piatti in ceramica. Niente tovaglia, tavolo a vista e un lungo runner di cotone lilla dove si rincorrono piccole composizioni di fiori in vasetti di vetro.

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Ciò che non rende pesanti queste due composizioni di fiori, seppur molto compatte, sono proprio quei rami slanciati che spuntano verso l’alto. Rendono tutto l’insieme molto più leggero e delicato.

Un allestimento importante, in stile anglosassone, dove l’eleganza si combina con la praticità. Niente tovaglia ma un’apparecchiatura singola con tovagliette dal bordo in contrasto appena accennato. Anche qui si predilige accendere il colore e l’attenzione sul centrotavola mentre il resto dell’apparecchiatura gioca tinte neutre. E’ sicuramente uno stile più austero , con il tavolo a vista dalle tinte scure (generalmente in mogano), rispetto allo stile francese più frizzante e giocato sui contrasti. Entrambi molto eleganti.

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Punto focale dell’allestimento: ranuncoli viola in vasetti d’argento sbalzato, alternati lungo tutto il tavolo a candelieri anch’essi in argento. Bicchieri per l’acqua in cristallo viola a richiamare le tinte del centrotavola anche nel posto individuale.

Una composizione da centrotavola formata da rose e orchidee dalle sfumature rosa-lilla che ben si armonizzano con la coppa dai caldi riflessi dorati, bilanciando così le tonalità fredde dei fiori.


Questa è una tavola dal gusto francese “Fin de Siècle”, romantica e opulenta. Nella scelta dei calici viola in cristallo intagliato, nei fiori e nei vasi Liberty, differenti nella fattura ma armonizzanti nello stile. Amarillis, tuberose, tulipani, narcisi e lillà.. dal viola intenso al lilla delicato fino al bianco. Tanto bianco. Anche nelle candele. Per rischiarare la cupezza del viola regalando leggerezza all’allestimento.

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Una piccola nota stravagante è data dalla tovaglia scozzese nei colori verde oliva e bluette. Non interferisce tuttavia sull’insieme ma sdrammatizza un pochino l’importanza dell’apparecchiatura.
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