Babbo Natale, senza la sua slitta trainata dalle renne, avrebbe avuto ugualmente il suo successo e la sua aura di magia? Perché la notte del 24 dicembre, nella canzone “ The Christmas Song” (scritta nel 1944 e cantata magistralmente da Nat King Cole), “ogni bambino si metterà a spiare alla finestra per vedere se veramente le renne sanno volare”.
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La visione di questa slitta nel cielo stellato che sfreccia veloce con il suo carico di doni e prelibatezze, al suono della campanella e del caratteristico “OH – OH – OH !!!” ci fa sognare tutti quanti. Gli adulti tornati bambini per una sera a condividere quest’attesa trepidante.
Ma conosciamole un po’ meglio queste renne fatate. Chi sono e come si chiamano?
Le renne appaiono per la prima volta nelle storie natalizie nel 1823, in America, nella poesia “La Notte prima di Natale”. Inizialmente sono 8, a cui più tardi si aggiungerà la nona, Rudolph, una tenerissima renna dal naso rosso e luminoso. Ognuna di queste renne ha un nome molto particolare legato ad una storia anch’essa originale:
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VIXEN (Freccia): è la prima renna trovata da Babbo Natale. Ha il mantello color oro e al cambio di stagione Babbo Natale regala i suoi crini d’oro ai più poveri.
DANCER (Ballerina): sa ballare ogni passo di danza per allietare i bimbi tristi nei loro sogni
COMET (Cometa): è la renna più veloce, che capta i desideri dei bambini per riferirli subito a Babbo Natale. Quando vediamo una stella cadente in realtà è Comet che sfreccia nei cieli.
CUPID (Cupido): è la renna più tenera, il cui nome deriva da un cuore di pelo bianco sul petto. Ha il compito di individuare tra le tante letterine quella del bambino più buono.
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DONNER (Saltarello): sa cantare e imitare le voci, soprattutto quelle dei genitori, per rimproverare i bimbi delle loro marachelle.
DASHER (Fulmine): è la protettrice dei doni. E’ nata con due dentoni grandi grandi che usa contro chiunque tenti di rubare i regali nella slitta.
BLITZEN (gemella di VIXEN): anche lei dal mantello d’oro, è sempre così tanto raffreddata che le goccioline che le scendono dal naso cadendo a terra fanno sbocciare tanti fiorellini.
PRANCER (Donnola): è la renna più timida, così timida che il musino le diventa tutto rosso ogni volta che si sente osservata.
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E infine RUDOLPH, la meravigliosa renna dal naso luminoso la cui storia fu scritta nel 1939 in un libro di racconti natalizi per l’infanzia e che ispirò la canzone “Rudolph the Red-Nosed Reindeer” divenuta un classico tra i canti natalizi americani.
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Secondo la tradizione Rudolph raggiunse il gruppo di renne di Babbo Natale in un secondo tempo ed avendo come caratteristica un grande naso rosso e luminoso venne messa in disparte e derisa dalle altre compagne. Ma una notte della Vigilia il cielo era coperto di una nebbia così fitta da non riuscire a vedere il cammino. Le renne erano perciò molto tristi perché non avrebbero potuto consegnare i doni ai bambini di tutto il mondo. Babbo Natale allora ebbe un ‘idea! Chiese a Rudolph di condurre la slitta perché con il suo nasone luminoso avrebbe potuto illuminare la strada da percorrere.
In questo modo i regali furono tutti consegnati in tempo e Rudolph da quella notte divenne la renna beniamina di tutto il gruppo.