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L’ACQUA di S. GIOVANNI e la notte delle streghe
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Curiosità Gardening 2021

L’ACQUA di S. GIOVANNI e la notte delle streghe

ACQUA di S. GIOVANNI e la notte delle streghe

La notte di S. Giovanni, tra il 23 e il 24 giugno,viene anche chiamata la notte delle Streghe perché anticamente le donne sapienti, che conoscevano le proprietà curative delle erbe e dei fiori, raccoglievano proprio in questa notte di passaggio, ritenuta il momento più propizio, le erbe per le loro pozioni.

Per l’acqua di S. Giovanni l’erba più raccolta era l’Iperico, chiamato appunto “Erba di S. Giovanni“, dalle proprietà cicatrizzanti e antispasmodiche. Era considerato efficace per allontanare gli spiriti maligni e per questo venivano appesi dei mazzi di Iperico nelle case a contrastare le energie negative.

La Belladonna e la Mandragora, dalle proprietà allucinogene, erano altre erbe e radici che venivano raccolte durante questa notte. Soprattutto la radice di Mandragora, dalla forma curiosamente antropomorfa, era considerata “magica” e con poteri soprannaturali.

La tradizione vuole che durante questa notte si raccolgano erbe aromatiche, fiori di campo ed erbe spontanee da mettere in una ciotola e da coprire poi con acqua. Questa ciotola con acqua e fiori va esposta alla luce della luna per tutta la notte in modo da farne assorbire gli effetti benefici. Il mattino seguente si utilizzerà quest’acqua, l’Acqua di San Giovanni appunto, per detergersi il viso e le mani come gesto propiziatorio di buona fortuna.

Personalmente ritengo questa tradizione molto carina e perciò anche io ho raccolto fiori ed erbe dal mio giardino e ho preparato così la mia Acqua di S. Giovanni. Da utilizzare domattina al risveglio.

Chissà… porterà un po’ di fortuna?

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